benvenuti

Buongiorno e benvenuti a chi passa a visitarmi...
in questo blog troverete di tutto un pò (dei miei passatempi e delle mie piccole passioni quotidiane) lavoretti e creazioni varie, idee regalo, qualche istruzione, parecchio uncinetto,
prove di cucito, e poi borse borsette e borsellini, centri centrini e centroni, calzette e calzotte, sciarpe e sciarpone, scaldapolsi e scaldagola, collane ciondoli e bracciali, accessori vari
e tanto altro, tutto coloratissimo e fatto con Passione Amore e Fantasia ma soprattutto fatto a mano artigianando...
e... opsss... scusatemi per la grafica o i difetti del blog ma tecnologia e magalì non vanno ancora molto d'accordo...
se poi vi va di lasciare un segno del Vostro passaggio, con un commento, sarebbe molto carino e gradito...

domenica 31 luglio 2022

gli amorini a filet e alcune curiosità… da pescatori

anche oggi presento uno dei lavori intravisti nelle foto dei mercatini… dopo lo gnomo della volta scorsa ecco ora gli amorini… stessa lavorazione a filet anche per questo “centrino” che sarebbe meglio chiamare centrone è alto circa un metro e largo quasi 65 cm, anche questo fatto parecchi anni fa, quando ancora magalì aveva gli occhietti buoni…



sono ormai tanti anni che non faccio più centrini, centroni, filet… anche perché non li uso, mi piace(va) farli e aver fatto contente tante destinatarie di regalini natalizi e non, soprattutto zie e nonne 🥰, ma visto che sono ormai démodé e non sempre vengono apprezzati e valutati per il tempo impiegato nel realizzarli e per tutto il lavoro che comportano, continuo a dire mai più! ma devo ammetterlo il mai direi mai è lì che mi aspetta al varco, ogni volta che rivedo le foto la voglia si fa sentirema p come curiosità e sfida personale “sarò ancora e di nuovo in grado di farne qualcuno?” magari non così grande ma… boh… 😳 naaaaa vade retro tentazione... 



e ora una piccola curiosità, chissà se sapete che questo tipo di lavorazione prende inizialmente spunto proprio dalle reti dei pescatori.... infatti filet in francese significa rete...

come ho accennato la volta scorsa inizialmente i centrini a filet non erano fatti a uncinetto ma si lavorava con ago e filo una rete creata partendo da un unico filo annodato in quadrati… una sorta di telaio base su cui creare un disegno di pieni e vuoti, stile pixel 😉, ma il lavoro non era fatto con il classico telaio a fili orizzontali e verticali, trama e ordito, che si intrecciano tra di loro, no no,.. nel filet antico, come nelle reti dei pescatori, bisogna intrecciare/annodare un filo unico, su se stesso, quadrato dopo quadrato, usando una dima, una sagoma che farà da misura per fare i suddetti quadrati tutti uguali, e una spoletta su cui arrotolare il filo per farlo scorrere meglio durante l'intreccio… il lavoro viene eseguito praticamente in diagonale, a piramide, facendo un nodino ad ogni incrocio per bloccare il filo stesso e far sì che i quadrati restino tali… come spesso dico è più facile a farlo che spiegarlo, in questo caso devo anche aggiungere più o meno... non è facilissimo, avevo provato anni fa ma... ho preferito continuare con il mio amato unciunci classico...




ho la fortuna di abitare in un posto di mare e da bimba/ragazzina mi incantavo a guardare i pescatori "rammendare" le reti che si erano strappate durante la pesca notturna... e all'epoca mica capivo come facevano... ora forse non se ne vedono più tanti in giro ma guardando loro, in teoria, si può imparare… magari se ne trovate uno paziente che rallenta un po’, perché sono davvero velocissimi! 

una volta fatta la rete, con ago e filo si riempivano i vari quadratini necessari a formare il disegno voluto, secondo lo schema… a volte ricamando anche altri ghirigori qua e là…





un altro lavoro a filet che ho già pubblicato è quello con il cesto di fiori, un po' più piccolo di questo, e gli altri centrini tondi classici li potete vedere in questo post...

ma questo grande vi è piaciuto? se trovate un minuto per me vi aspetto nei commenti...


❤    buona giornata e buona creatività a tutti  

alla prossima

mercoledì 27 luglio 2022

lo gnomo nel bosco

eccomi di nuovo a scrivere ma tranquilli questa volta cerco di restare nei ranghi, con i papponi infernali di infinite parole mi fermo un po’ 🙃però mi ricollego al post precedente perché nelle foto dei mercatini si sono viste e intraviste parecchie creazioni che ancora qui in blog non ho presentato… quindi ne approfitto per pubblicarne alcune, lo riprometto sovente (un post su tutti quello della sciarpina panna a righe con foglioline) e in questi ultimi mesi tra il riordino delle foto e l’aver ripreso a pubblicare ne ho sempre più voglia... 




oggi con piacere e un po’ di nostalgia (ma solo per il periodo in cui li ho fatti… ero giovane e ancora ci vedevo bene 🧐) metto le foto di uno dei centrini grandi lavorati a filet… inizio con quello dello gnomo... 




che poi, a voler esser precisa, non sarebbe proprio un centrino, generalizzo sempre con questi lavori e li chiamo tutti così ma non credo sia il termine correttoper prima cosa perché è quadrato, anzi rettangolare e non è nemmeno tanto “ino-ino”, misura circa 50 x 60 cm, e poi perché in effetti quelli lavorati a filet non sarebbero propriamente dei “centrini” nel senso puro del termine ma semplicemente lavori a filet... e a voler andare ancora più a fondo, ed essere pignolissima, il vero filet inizialmente era quello lavorato a telaio e non a uncinetto… si faceva prima la rete di quadratini vuoti e poi anche in quel caso si riempivano per formare il disegno ma con ago e filo, ricamando quindi… ma parliamo di parecchi anni fa, se non addirittura secoli, poi negli anni si è ripreso il nome e così è rimasto anche per la lavorazione a uncinetto, come quella di questo lavoro, con un gioco di quadrati pieni e vuoti… i primi formati da quattro punti alti e quelli vuoti da un punto alto, due catenelle, un punto alto...



il mio gnometto di oggi non è gigantesco ma già è stato un bel lavoro, per me e per quegli anni in senso di dimensione (lavoravo a tempo pieno, pienissimo! forse mi serviva come sfogo antistress 😄), bisogna dire che il filet è anche un bell’esercizio per imparare e prendere confidenza con l’unciunci… difficile non è di sicuro: punti alti e catenelle e si segue il disegno, diventa persino noioso dopo un po’ e infatti preferivo fare i classici rotondi, i “centrini della nonna” per eccellenza, come questi che ho postato tempo fa, oppure, se a filet, farli più piccoli tipo quello col cesto di fiori... 




non so se ve ne siete accorti ma anche oggi siam pieni di geometria… come dicevo nel post del biscorno, torna sempre… geometriam geometrando…

piaciuto il mio gnometto?


❤    buona giornata e buona creatività a tutti  

alla prossima


domenica 24 luglio 2022

di mercatini estivi… di un racconto svelato… di piacevoli coincidenze… di sassolini macignosi… di rispetto e divieti… di rinascita in divenire… di me...

le premesse le ho ampiamente raccontate nel post precedente… quindi ora non capisco proprio perché questo sia diventato così lungo 🤭 boh… sarà che mi piace scrivere? sarà che finalmente posso e riesco a far trapelare qualcosina in più di me e della mia vita? non lo so e soprattutto non so più perché in quel periodo continuavo a rimandare la presentazione delle foto dei mercatini estivi… che ora metterò qui, sparse tra le millanta parole che raccontano un pezzetto di vita di qualcuno 🥰... 



avviso, se ancora ce ne fosse bisogno, che non sarò breve... potete anche solo guardare le foto 😄, nessuno è obbligato a proseguire nella lettura: è solo un mio noioso racconto, uno stralcio di pagine, un capitolo di una saga che ancora scorre... ma, se lo fate, vi prego, non criticate o giudicate, né me né nessun altro... e nemmeno il mio essere enigmatica e nello stesso tempo logorroica 🤗 por favore soprattutto, se lo farete, se continuerete ad addentrarvi nelle mie parole, fatelo con la giusta leggerezza, con un pizzico di fantasia (per le cose che si capiscono poco), ma fatelo fino in fondo… anche i titoli di coda sono importanti... 

perché anche se alcuni non capiranno (e va bene così) a pochi pochissimi, anche meno, interesserà (e va bene così) tanti tantissimi nemmeno leggeranno (e va bene, benissimo così) fa tutto parte di un percorso che era da compiere… di un sogno che si è realizzato… e di un libro che era in un cassetto… ma tutto in un’altra dimensione, in un altro tempo, in un altro luogo… e con altre persone...

iniziamo?

in verità, a parte il poco tempo, che in quei giorni era ancora meno del solito dato che ero appunto impegnata con i mercatini, credo che la motivazione principale del rinvio (seria ma inconscia, all’epoca... ultimamente di serio c’era solo il non ritrovare le foto 🙃) sia da ricercare nell’essere in qualche modo, e mio malgrado, vincolata nel poter parlare liberamente di alcune vicende che mi riguardavano perché le stesse sfioravano anche persone che… come dire… hmmm potrei optare per un diplomatico “...che essendo riservate, non avevano piacere di far sapere a tutti alcune cose” ma non lo farò… non lo farò per correttezza e onestà, per rispetto alla sincerità, per il rispetto che devo a me stessa… non lo farò perché altrimenti non avrebbe senso scrivere tutta sta pappardella infinita… non lo farò perchè i suddetti soggettini non erano per nulla discreti, perlomeno non con gli altri, dato che i fatti miei (che invece su alcuni argomenti sono davvero riservata) venivano puntualmente sventolati a destra e a manca senza ritengo e pure inventando molto, quindi non credo che se lo meritino tutto questo “garbo” da parte mia… e inoltre, secondo me, la troppa diplomazia rischia di diventare una bella bugia, ma magalì è schietta e sincera, perciò molto più semplicemente dirò che questi fatti erano in parte, in leggerissima parte, condivisi con persone che mi impedivano di parlarne, ecco! l’ho detto, ce l’ho fatta 🥳… perché alla fine era questo il vero motivo, anche se in quel periodo riuscivo a negarlo pure a me stessa… 😌 tranquilli son guarita: è bastato levare il prosciutto 😄


vivevo lavoravo facevo brigavo creavo ballavo cantavo mi divertivo ero iperattiva e felicissima sotto tantissimi punti di vista, ma non potevo parlarne... non completamente, non come sarebbe piaciuto a me, non sinceramente, non con chi avrei voluto io… e non mi riferisco solo alle condivisioni social (nel senso di internet fb g+ ig e roba varia) non sia mai, intendo proprio nella vita quotidiana, con amici e familiari (e non solo i miei, giusto per precisare… quindi tutto detto: praticamente si vergognavano anche con i loro parenti 😮)… e potrà sembrare una cosa da nulla ma non lo è, non nei tempi lunghi… 



non vorrei essere fraintesa però… tutti abbiamo vissuto situazioni o emozioni o anche problemi che vogliamo tenere solo per noi o che non abbiamo piacere di condividere col mondo intero ma solo con pochi intimi (e a volte anche quei pochi sono già troppi)… ci mancherebbe altro, è giusto così, per tutti… ma quello di cui voglio scrivere oggi è quel sottile limite tra rispetto e divieto... o meglio: tra il (non) saper portare rispetto e l’esser solo bravi a imporre divieti… tra il pretendere rispetto per se stessi e il (non) saper rispettare mai i limiti altrui… tra il voler prevaricare a tutti i costi sugli altri e il (non) lasciare invece le persone essere se stesse… e di conseguenza amarle e rispettarle per quello che sono e non per quello che vorremmo fossero… 



anche perché in certe occasioni questi cosiddetti limiti raggiungevano livelli ridicoli… un esempio su tutti? sono stata controllata, indirettamente, ma ovviamente criticata, anche su come mettevo le posate in lavastoviglie a lavare… quasi da non credere… ma questa era solo una cosina, pure stupida, sulle mille che potevano capitare ogni giorno, alcune delle quali parecchio destabilizzanti… non ero libera di condividere con chi volevo le mie sensazioni, la mia felicità, i racconti delle vacanze, le occasioni di vita... dalle cose meravigliose ai gesti più banali fino alle cose negative, nulla… in quest’ordine preciso tra l’altro: meravigliose prima, banali durante, negative sul finale… uno spasso!



la verità e la limpidezza erano un tabù insormontabile… non potevo qui… non potevo lì... e questo non si può dire… e quello non si può fare… e quest’altro è meglio tenerselo per noi… e quell’altro guai a farlo sapere... e le foto no… e raccontare nemmeno… e zitta qui e taci lì e pure là... uff che barba che noia che noia che barba… per me che, pur essendo riservata, sono nata nel “giorno della verità” (così dicono i libri di numerologia… e i numeri contano 🙃) a lungo andare quello che poteva essere un semplice sassolino fastidioso si è trasformato in un macigno smisurato… 

eh sì, subito non mi è pesato granché, ero talmente felice, indaffarata con la nuova vita, col cucciolo ancora cucciolo-cucciolo 🥰, e presa dai traslochi continui, dagli impegni per i cuccioli degli altri e da tutto il resto 😑, che non ci facevo caso… non avevo praticamente tempo né per pensarci né per parlarne con chicchessia o forse, molto più semplicemente, all'inizio il mio lato discreto ha prevalso, ma quando i divieti hanno iniziato ad allargarsi e a diventare sempre più assurdi, pian piano è diventato insopportabile... e allo stesso modo, pian piano, ho iniziato a farlo notare, prima delicatamente, poi a lamentarmi più seriamente e infine, visto che restavo inascoltata, a fregarmene, sciorinando anni di inutili sopportazioni e di inconsci divieti… è stato bellissimo! sul serio… wow che liberazione! 



ma, perché un “ma” in ogni storia che si rispetti non può mancare mai, ma è stata dura sotto altri punti di vista, durissima… ovviamente è subito arrivata la prevedibile contro-reazione, prima stupore: “e com’è che ora contesti e reagisci? non sia mai!” e poi la conseguente punizione… "e che scherzi che ti faccio passare liscia qualcosa che hai fatto come volevi te?" eh no, in qualche modo dovevano farmi pagare lo scotto, come suol dirsi, e... e niente… 😎 potete immaginare cosa sia successo, ma ormai avevo messo meglio a fuoco i soggettini perciò a parte qualche piccolissima parentesi nell’immediato e la delusione iniziale nel vederne la vera faccia e le vere intenzioni, il mio entusiasmo e la mia felicità sono sempre rimasti intatti nel tempo! ringraziando Dio, la mia forza di volontà, la famiglia (nel senso più ampio possibile del termine), le Amiche, sì proprio quelle toste della biografia qui a lato ma anche alcune conosciute grazie al blogghetto e al gruppo dei baratti, e il bel contorno di affetti che mi son creata negli anni… 

praticamente tutto quel che loro hanno fatto con l’intenzione di ferirmi e punirmi si è rivelata fin da subito la mia più grande fortuna! lo so che può sembrare un controsenso ma così è stato… 



certo è, che quel periodo della mia vita era… come dire? bello pieno… sì, davvero impegnativo… ero felicissima sotto tantissimi punti di vista, realizzata, con mille progetti finiti e altrettanti per il futuro, ma soprattutto con l’umore sempre alle stelle… sono un po’ così di carattere, sono un’entusiasta di natura, dico io, ed è stata la mia forza nei momenti più critici… 

in ogni caso di quegli anni sono particolarmente contenta e soddisfatta di me, non solo per tutte le cose che riuscivo a fare e realizzare, ma anche perché avevo una percezione e una consapevolezza di quel che stavo vivendo e soprattutto dell'Amore e delle cose positive, meravigliose e irripetibili che già avevo vissuto, da farmi praticamente superare indenne, se non dimenticare del tutto, l’altro lato della medaglia… cosa, questa della consapevolezza così concreta e quasi tangibile, che ha stupito anche me perchè fino a qualche anno prima non mi succedeva, forse quando si è giovani anche se siamo fortunati e felici non ne siamo pienamente consci, non ce ne rendiamo quasi conto… almeno, a me è capitato così… 



perché “altro lato della medaglia”? beh… tutto tutto perfetto non può esserlo mai, purtroppo, per nessuno credo… nel mio caso c’erano appunto questi stupidi vincoli che, per quanto ne potessi immaginare le buone intenzioni iniziali quale protezione da curiosi invidiosi (che inutile sentimento l’invidia, hanno proprio del tempo da perdere sti rosiconi 😄) ed eventuali conseguenze negative (effettivamente già un assaggio ci era bastato... altra vita, altri discorsi, altre inutili persone), non riuscivo più a giustificarli… troppo tempo, troppi anni a guardarsi le spalle, da chi poi? da un passato che non siete in grado di tenere a bada? o che più semplicemente non avete “chiuso” bene? e allora non coinvolgete altre persone nelle vostre vite… se sapete che esiste il rischio concreto di metterle in pericolo o alla mercé di persone squilibrate e ignoranti, di facili e inutili attacchi, di stupide e insulse ripicche, e lasciate perdere! oppure imparate ad aspettare tempi maturi che non feriscano nessuno... prima sistemate i vostri impicci, chiudete i conti sospesi, risolvete problemi del vostro passato (solo vostro) e dopo, soltanto dopo, iniziate una nuova vita… semplice no? 



e poi c’erano quelli che semplicemente non comprendevano la mia felicità e mi criticavano a oltranza, forse proprio perché conoscendo i miei “nonostante tutto” di cui sopra, non credevano al mio reale stato d’animo... quello che, chi mi conosce(va) bene, chiama il mio “stato di grazia”... non lo so e poco mi importava allora e ancor meno mi interessa ora… personalmente invece ero, come dicevo, ancora più felice e appagata, proprio per la reazione che riuscivo ad avere alle cosiddette avversità (e fidatevi che sono state tante e alcune parecchio parecchio pesanti)... e anche ora a ripensarci, nonostante gli anni passati, sono ancor di più soddisfatta e in pace, perché sono riuscita a mantenere quel modus vivendi anche negli anni a seguire… 



sono davvero le parole più giuste possibili per descrivermi: “stato di grazia”… felicità per tutto quello che stavo realizzando, per tutte le piccole grandi cose che la Vita e Madre Natura ci offrono ogni giorno, per tutte le meraviglie che ci sono state donate, per tutte le persone affini che arrivano nella nostra Vita, spesso proprio a puntino per sopperire a tutte quelle negative, per tutte le cose stupende di cui beneficiamo tutti i giorni e che troppo spesso diamo per scontate… difficile descriverlo, potrei continuare all’infinito con esempi e metafore... bisogna viverlo… bisogna imparare a vedere il Mondo con altri occhi… e dopo anni io finalmente ci ero riuscita, non avrei permesso a nessuno di ferirmi ancora nel profondo come già avevano fatto in passato… avevo già dato, come suol dirsi… ero stanca di essere sempre ferita da persone che dicevano di volermi bene o addirittura di amarmi... 

nonostante “i bastoni tra le ruote” abbiano continuato ad oltranza a presentarsi alla mia porta, alienavo (e alieno) cattiverie gratuite e stupide invidie con una indifferenza e una facilità che a volte stupisce anche me... puoi ferirmi, insultarmi, offendermi, sminuirmi, denigrarmi, anche picchiarmi, ma questo non mi renderà mai inferiore a quel che sono io realmente, a quanto valgo e a quanto ancora potrò essere in futuro, e soprattutto non cancellerà mai tutto ciò che negli anni ho fatto per voi, mai... sarà anche una banalità, ma allo specchio al mattino mi ci posso guardare con la coscienza pulita, gli altri non so... questa è stata la mia più grande vittoria di vita: ho continuato tranquilla e beata per la mia strada, contenta e gratificata come non mai e lo sono sempre di più ogni giorno che passa! 



mi sono persa nelle parole e nemmeno so se sono riuscita a far capire cosa intendo… credetemi che non è stato facile per me riuscire a parlare di queste cose delicate e a metterle su carta, non potendo, tra l’altro, dettagliare meglio le varie situazioni e i vari ruoli dei suddetti soggettini nella mia vita, ma sta di fatto che nonostante le “aggravanti” del periodo, potrei quasi dire che sono riuscita a realizzare più cose in quegli anni che nel resto della mia vita… mentre gli altri parlavano e parlavano e parlavano... io facevo e facevo e facevo… e ottenevo ottenevo ottenevo… risultati insperati… 

spesso penso che tutto l’Amore ricevuto prima e un’infanzia tosta ma nello stesso tempo piena zeppa di Amore e di persone per bene, corrette e rispettose, mi hanno temprato a puntino e dato la forza e il coraggio per affrontare tutto il resto con tenacia e tranquillità… cattiverie gratuite comprese! 



fine stop che qui non la finisco più… spero solo che qualcosina si intraveda in queste piccole (ma luuuuuuunghe) confidenze, in questo mio racconto non più nel cassetto, e possa dare anche una motivazione più concreta ai vari singhiozzi del blogghetto mio… ci ho messo così tanto per riuscire a parlarne quasi liberamente che ora, nonostante gli enormi sensi di colpa 😬 😄 per il “pappone” infinito mi sento come liberata di un peso… aaahh che bella sensazione 💖... e in più, magari, ma senza presunzione alcuna, sarebbe carino se queste mie parole potessero in qualche modo essere una piccola piccolissima consolazione a chi sta attraversando momenti particolari, difficili o anche solo ingarbugliati… o più semplicemente se sta magari scoprendo nella sua vita più “narcisisti” e opportunisti di quel che credeva… fidatevi, se ne può uscire e anche la cosa peggiore prima o poi finisce… nel mio piccolo posso solo dire che parlarne e parlarne e parlarne ancora, aiuta… non lasciatevi intimidire dalle minacce, non lasciatevi zittire da chi vi fa star male, solo perché a loro non piace ciò che dite… mai… piuttosto allontanatevi e sfogatevi con altre persone, anche estranei… non importa… l’importante è stare bene!

fermeteee!!! 😄😄😄


ora davvero basta e fortunatamente in tanti i sensi 🥳… 

torniamo a noi, a oggi, ai giorni felici, al racconto dei mercatini e alle foto...



ricordo che sono stati giorni piacevolmente frenetici… ero capitata una sera a fare un giretto tra le bancarelle e, parlando a una ragazza dei miei lavoretti e del blog da poco aperto (lei esponeva e vendeva, guarda caso, lane e filati 😍 🥰 🤩 è stata tutta una piacevole combinazione di cose) mi ha dato il numero di uno degli organizzatori e da lì è partito tutto… però ho avuto pochissimo tempo di preavviso… le serate erano già iniziate e io partivo proprio da zero… mai fatti prima! quindi dovevo fare il tesserino per hobbisti, cercare e comprare tutta l’attrezzatura: tavolini per fare il banco, gazebo, impianto luci e, cosa principale, cercare di mettere insieme le creazioni da vendere… tenendo in considerazione che fino a quel momento creavo e facevo solo per casa o amici o regalini vari ogni tanto, ma soprattutto che di “pronto” avevo solo, o quasi, cose lavorate ad uncinetto e quindi in lana, invernali (centrini a parte), ma quelli erano i mercatini estivi di luglio e agosto, ero proprio mal messa…


così, come vi ho accennato nel post degli espositori, mi son data da fare giorno e notte, avevo sempre le mani in pasta, dormivo pochissime ore anche perché i mercatini erano serali, quindi tempo di smontare tutto l’ambaradan si facevano tranquillamente l’una o le due di notte!... ma alla fine è andato tutto per il meglio! anche grazie ad un piccolo ed amorevole aiuto… serate riuscitissime, tanta gente, nuove conoscenze, esperienza positiva sotto tanti punti di vista… 

spero di non avervi annoiato troppo con questo intreccio di racconti tra reale e surreale, tra i miei giorni felici e i ricordi fugaci… e mi auguro soprattutto che vi abbia fatto piacere vedere (finalmenteee!) le foto dei miei primi mercatini… quanti bellissimi ricordi...

❤    buona giornata e buona creatività a tutti  

alla prossima


piccola nota a tutela:  il racconto presente in questo post è frutto della fantasia e dell'attività creativa dell'autrice quindi ogni riferimento a fatti effettivamente accaduti e a persone realmente esistite è da considerarsi puramente casuale (mercatini e affetti a parte 🥰) è vietata la riproduzione e la copiatura anche parziale di quanto scritto e di ogni fotografia presente.


sì proprio come nei film… quelli a lieto fine, perché il lieto fine, dopo certi trascorsi, è il minimo sindacale… per tutte 💖 e ricordate sempre che è meglio restare anonime sui social ma vive, che pubblicare tutta la nostra vita in internet ma rischiare di non poterla continuare...

e se effettivamente sentite qualche affinità con questo racconto, seppur enigmatico, mi permetto di suggerirvi questa pagina di fb, per sfogo, per condividere opinioni e esperienze comuni, per non sentirsi sole, per quando non avete voglia di parlarne a chi vi è vicino, o se ancora non siete pronte, insomma facite vobis… preciso che non è una mia pagina, non la gestisco io e nemmeno qualche mia Amica o conoscenza online… l’ho trovata per caso e non so chi ci sia “dietro” ma è molto interessante e, per molti versi, consolante…

fermo restando, ovviamente, che per tutte le situazioni delicate, serie e che lo necessitano, bisogna rivolgersi a professionisti sia in campo medico che per difesa e tutela personale: non indugiate mai! non vergognatevi mai! scappate e denunciate! SEMPRE !!!